Quante volte avremmo voluto sapere cosa pensava il nostro capo di quel progetto che abbiamo concluso? Certo, speriamo sempre di ottenere un responso positivo, ma anche un pensiero costruttivo può aiutarci a crescere. Il punto è che il feedback, qualunque esso sia, è importante.
Tant’è che chi riceve feedback quotidiani appare 3,6 volte più motivato nel proprio lavoro!
Il feedback, infatti, non è un giudizio da temere, ma uno strumento prezioso di crescita, specialmente sul posto di lavoro. In azienda lo possiamo considerare come il punto d’incontro tra persone e obiettivi, tanto che quando lo riceviamo (o lo diamo) non solo ci miglioriamo individualmente, ma rafforziamo tutta la squadra di lavoro rendendola più coesa e unita.
Un feedback espresso con rispetto non divide, piuttosto unisce. Dare un riscontro all’altro significa riconoscere il valore di quella persona e i suoi sforzi. Quando riceviamo un riscontro sul nostro operato, positivo o costruttivo che sia, ci carichiamo ancora di più o, in caso contrario, abbiamo uno spunto per migliorarci (in fondo, nessuno di noi è perfetto). Se, al contrario, non ci viene fornito alcun resoconto, rischiamo di perdere fiducia e aumentare i conflitti. Insomma, confrontarsi e dirsi chiaramente come la pensiamo (con rispetto), è la base di partenza per una collaborazione sana e duratura.
Più fiducia, meno tensioni. È così che il feedback passa dall’essere un semplice strumento comunicativo a un prezioso alleato che crea un forte vantaggio competitivo in ogni contesto lavorativo.
Cosa si intende per feedback positivo e feedback negativo
Come già detto, ci sono due tipologie di feedback: quello positivo e quello negativo, che in realtà preferiamo chiamare “costruttivo”.
Il feedback positivo è un riconoscimento chiaro rivolto a un comportamento, a una competenza o a un risultato ottenuto da una persona. Non si limita al “bravo!”, ma evidenzia in modo concreto cosa è stato fatto bene e perché è stato importante per il team o per l’azienda. Non si tratta soltanto di un complimento, ma di un vero e proprio strumento che alimenta la motivazione e il senso di appartenenza, accrescendo anche l’employer branding per l’azienda. Quando una persona riceve un riconoscimento chiaro per ciò che ha fatto bene, non solo si sente apprezzata, ma sarà anche più propensa a replicare quel comportamento in futuro.
In un team, questo meccanismo diventa contagioso. La fiducia cresce, la collaborazione si rafforza e le persone iniziano a percepire il proprio lavoro come parte di un progetto più
grande. Non si tratta solo di “fare i complimenti”, ma di creare un ambiente in cui ciascuno si sente valorizzato e stimolato a dare il meglio.
E il feedback negativo? Il feedback negativo non è una critica distruttiva, ma un’opportunità per individuare ciò che può essere migliorato. Se espresso con rispetto, orienta verso soluzioni concrete e diventa uno stimolo a crescere.
In un ambiente di lavoro equilibrato, entrambi questi feedback trovano spazio nelle dinamiche di team ed entrambi sono necessari per la crescita di tutta la squadra. Insomma, la combinazione di feedback positivo e negativo crea un contesto di trasparenza in cui si riconoscono i successi ma si lavora insieme anche sugli aspetti da migliorare.
Circolo virtuoso del feedback
Il bello del feedback è che non resta mai un episodio isolato in quanto innesca un processo che si autoalimenta. Quando una persona riceve un riconoscimento sincero o un suggerimento costruttivo, cresce la fiducia. A sua volta, questa fiducia aumenta l’engagement, cioè la motivazione e il coinvolgimento nel lavoro quotidiano.
Un team più motivato collabora meglio, comunica con più chiarezza e raggiunge risultati condivisi. Questo rafforza ancora di più la coesione interna e alimenta nuova fiducia, dando vita a un vero e proprio circolo virtuoso del feedback.
In pratica, ogni volta che un manager o un collega dedica tempo a fornire un feedback positivo o costruttivo, non sta solo migliorando la performance del momento, ma sta gettando le basi per un clima aziendale più sano e collaborativo.
Esempi pratici per dare feedback positivi e costruttivi
I manager hanno un ruolo chiave in un’azienda. Coloro che ascoltano continuamente, pongono domande, acquisiscono contesto e promuovono il dialogo, sfruttano le conversazioni continue per fornire un feedback stimolante che celebra i successi e calibra le prestazioni. Ed è sempre più importante nei contesti organizzativi sviluppare il valore aggiunto che può portare i manager a condurre una Leadership Empatica in azienda.
Ecco alcuni esempi di come puoi esprimere un feedback:
Feedback positivo:
“Hai gestito molto bene la riunione con il cliente, il tuo approccio calmo e chiaro ha facilitato la chiusura del contratto.”
“Apprezzo come hai supportato il nuovo collega: grazie al tuo affiancamento si è integrato rapidamente.”
Feedback costruttivo:
“La presentazione era ben strutturata, ma se inserisci più dati aggiornati sarà ancora più convincente.”
“Ottimo lavoro sulla consegna, per la prossima volta ti consiglio di condividere gli aggiornamenti in anticipo così il team può collaborare meglio.”
Come si vede, anche un feedback negativo espresso in maniera costruttiva non mina la fiducia, ma diventa una guida concreta per migliorare.
Come dare un feedback positivo efficace
Specificità: spiega cosa è stato fatto bene.
Tempestività: non aspettare settimane, il riconoscimento deve arrivare vicino all’azione.
Sincerità: non servono eccessi o formalismi, ma autenticità.
Orientamento al futuro: mostra come quel comportamento può essere replicato o amplificato.
Il cambiamento parte dal feedback
Il mondo del lavoro cambia rapidamente. Solo con un flusso costante di feedback le persone possono adattarsi, innovare e trasformare le difficoltà in opportunità.
Un’azienda che valorizza questo strumento non si limita a valutare, ma diventa un luogo in cui tutti crescono.
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