Anche l'AI commette discriminazione. E questo avviene anche nel mondo delle risorse umane. Il motivo? I dati storici sulle assunzioni sono a favore degli uomini, vale a dire che, in passato, i profili maschili sono stati privilegiati rispetto a quelli femminili, soprattutto per posizioni di leadership o dirigenza. L'effetto che ne consegue è chiaro: quando un software di selezione scannerizza i CV, basa le sue scelte anche sulle esperienze passate e quindi tende a favorire i profili di coloro che, storicamente, hanno già svolto determinate mansioni.
Per escludere il problema bisogna dunque allenare l'AI, ma anche intervenire personalmente con controlli successivi che eliminino piano piano i bias dei sistemi.
Per approfondire il tema, leggi l'articolo pubblicato su Il Venerdì di La Repubblica, con un intervento di Valeria Giaccari (Cofounder Orienta).