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I consigli per essere resilienti a lavoro

In psicologia la resilienza è la capacità di reagire con successo alle situazioni di vita negative e traumatiche, riuscendovi comunque a scovare le opportunità. A lavoro essere resilienti può aiutare a vivere la propria vita professionale in maniera soddisfacente e costruttiva.


La resilienza, da non confondere con la resistenza, termine che indica la capacità degli individui di opporsi e quindi non di adattarsi agli eventi negativi, consente di trovare un nuovo equilibrio.


Inoltre, la resilienza è considerata una skill molto richiesta sul lavoro, soprattutto nelle figure manageriali, perché consente di disciplinare i sentimenti negativi e di mettere in evidenza le potenzialità delle risorse: in situazioni di particolare stress nell’ambiente di lavoro, la resilienza permette affrontare i problemi con motivazione, senza cadere nel vittimismo e nella frustrazione e quindi di rimanere produttivi nelle avversità.


Quello che è importante sottolineare è che ciascun essere umano è potenzialmente resiliente e grazie ad alcuni atteggiamenti, è possibile allenare e far emergere questa capacità insita.


Ecco alcuni consigli per potenziare la propria resilienza:

  1. Sviluppare la flessibilità: le persone resilienti hanno un alto livello di adattabilità, considerano il cambiamento non come un momento negativo ma come un’opportunità di apprendimento per migliorare la propria vita.
  2. Lasciarsi ispirare dall’ottimismo: non per sottovalutare i problemi ma piuttosto per imparare a considerarli come transitori.
  3. Evitare di isolarsi: la parola d’ordine è condivisione, integrandosi e comunicando con gli altri: famiglia, amici e colleghi; questo può aiutare a superare le avversità con successo, ma è importante ricordare che a fare la differenza è la qualità dei rapporti che si instaurano.
  4. Promuovere l’autostima: coloro che sono resilienti, hanno fiducia nelle proprie capacità e sanno di non essere in balia degli eventi perché capaci di influenzarli, evitando inutili lamentele e l’autocommiserazione.