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Le Soft Skill: ieri, oggi e domani

Il Webinar "Quali sono le competenze che fanno la differenza quando si è alla prima esperienza?", organizzato da Orienta, nasce da una riflessione a seguito di numerosi colloqui con neodiplomati e neolaureati al primo approccio con il mondo del lavoro.

Il team Orienta di Mestre, composto da Katiuscia Bertelle, Marta Santiglia e Marta Simeoni, con il supporto e il coinvolgimento di due HR Manager, Helena Furlan e Maria Cerasela Gligor, ha approfondito l'evoluzione delle competenze maggiormente richieste nei contesti lavorativi dal 2015 ad oggi, con un focus particolare nei confronti di quelle ritenute più rilevanti per la futura crescita professionale e personale

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Perchè parlare di Soft Skill?

Il titolo di studio e le hard skill non basteranno più, spiegano dal Word Economic Forum.

Le aziende richiedono abilità di problem solving, attenzione ai dettagli, mentalità collaborativa, coinvolgimento costante, apprendimento continuo e predisposizione ad affrontare ambiguità e complessità.

 

La laurea non è più garanzia di successo nel mondo del lavoro. Servono competenze trasversali che non sempre sono certificabili da un titolo di studio.

Colossi come Google, Ernst & Young, Apple, Starbucks si sono aperti a candidati senza certificati accademici.

Emblematica la frase di Laszlo Bock, Ex Presidente Senior di Google per le Risorse Umane:

"Quando guardi le persone che non vanno a scuola e si fanno strada nel mondo, ti rendi conto che sono esseri umani eccezionali. Ecco noi dovremmo fare di tutto per trovare quelle persone"

Il futuro del lavoro non riguarderà solo le hard skill ma necessiterà di abilità lavorative olistiche. Quando si tratta di competenze, i datori di lavoro cercano qualcosa in più delle conoscenze tecniche.

"Il futuro del lavoro non avrà a che fare con la laurea, ma con le competenze"

World Economic Forum

Ma allora cosa sono esattamente le competenze trasversali?

Le soft skill sono tutte le qualità relazionali e comportamentali che contraddistinguono il modo in cui ci si pone all'interno del contesto lavorativo e sociale: il frutto della nostra personalità, dell'ambiente in cui abbiamo vissuto, delle esperienze e delle scelte che abbiamo preso fino ad ora e della qualità delle relazioni che instauriamo quotidianamente.

Quali saranno le competenze trasversali più ricercate negli anni a venire?

Il WEF ha analizzato, in linea con il cambiamento del mercato del lavoro, l'andamento delle principali soft skill negli ultimi decenni. Di seguito una breve sintesi:

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1. Problem Solving 1. People Management 1. Judgment & Decision Making
2. Coordinating with others      2. Problem Solving2. Fluency of Ideas
3. People Management3. Critical Thinking3. Active Learning
4. Critical Thinking4. Creativity4. Learning Strategies
5. Negotiation5. Coordinating with others      5. Originality

 

Quale prospettiva per il 2030?

Si prevede che il 2030 sarà caratterizzato da competenze trasversali in parte diverse rispetto ad oggi.

Vediamo insieme quelle ritenute maggiormente significative per il futuro.
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1. Judgment & Decision Making 

E' il processo cognitivo ed emozionale che porta all'individuazione della scelta finale più adeguata tra più alternative disponibili.

2. Fluency of Ideas

E' la capacità di richiamare alla mente nuovi punti di vista. Importante, in questo caso, è la quantità delle idee generate, non la qualità né la correttezza di queste ultime.

3. Originality 

Strettamente correlata alla creatività, rappresenta l'abilità di formulare nuove soluzioni e strategie che consentano di raggiungere in modo efficace ed efficiente gli obiettivi prefissati.

4. Active Learning

E' l'attitudine personale al reskilling e upskilling, o meglio, ad acquisire e potenziare volontariamente le proprie competenze.

Sii te stesso, ti renderà unico!

Come visto fino ad ora, il futuro del lavoro non riguarderà solo le hard skill, ma necessiterà di abilità lavorative olistiche: i datori di lavoro cercano qualcosa in più delle conoscenze tecniche.

Possedere tutte le possibili competenze trasversali non è una prerogativa per spiccare tra diversi profili all'interno di un processo di selezione. Anzi, un ragionamento in tal senso risulterebbe perfino controproducente per il candidato stesso poichè correrebbe seriamente il rischio di snaturarsi: la diversità deve essere sempre ritenuta come un valore da preservare.

Le competenze (hard e soft) in nostro possesso sono gli elementi che andranno a comporre l'unicità che ci caratterizza, permettendoci di trovare la nostra dimensione nel mercato del lavoro.

Tutto ciò che dà la possibilità di mettersi in gioco è la giusta via da percorrere per scoprire e potenziare le abilità trasversali, uscendo dalla comoda zona di comfort su cui ognuno di noi si appoggia: esperienze di volontariato, progetti universitari ed extraccuriculari, viaggi e piccoli lavori possono contribuire alla riuscita di questa faticosa impresa.

Per questo motivo, è necessario porre l'accento sia sul saper fare che sul saper essere.

"Un vincitore è solitamente colui che riconosce i suoi talenti naturali, lavora sodo per svilupparli in capacità, ed usa queste capacità per raggiungere i suoi obiettivi"

Larry Joe Bird